Divagazioni sugli stretti sentieri delle ortensie
Bellezza da cercare, i giochi di prestigio della nebbia, il privilegio di un silenzio tutto per noi (“Ascolta e godi ciò che non ti hanno mai concesso in vita:il silenzio”), lo stupore di trovare in un piccolo territorio quasi una sintesi della natura di un intero continente:queste sono state le Azzorre per me. Un viaggio non è veramente tale se non insegna qualcosa:le Azzorre mi hanno insegnato a non accontentarmi.
Frammenti di bellezza:la Lagoa do Fogo (un opale incastonato nel verde e sorvolato dai gabbiani) velata e svelata dalla nebbia; la visione fugace dei delfini dal traghetto; una siepe di bambù alla fine di un sentiero di mucche, che mi ha dato l’allegria di pensare ai sette saggi cinesi dall’altra parte del mondo; la grandiosità priva di asprezza di alcuni promontori verdissimi digradanti nell’Atlantico; lo splendore dell’oceano fra scogli vulcanici neri.
Di solito nei porti si gustano le sensazioni della partenza, dell’incognita dell’avventura, e si prova un brivido d’infinito, ma Porto Pim ha un fascino in più:fa scoprire anche la bellezza dell’arrivo.
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dipinti allucinati date, nomi, paesi; ricordo degli spazi in un grembo sicuro. Allegria di conoscere altre vite lontane. |
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Ponta Delgada, Ribeira
Grande, Calheta, Sete Citades………
Com’è difficile imparare davvero le lingue degli altri! e poi……… |
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e ancora una volta le magiche isole hanno nascosto il viso dentro il velo. Non vedrò forse i grandi occhi stupiti delle ortensie assistere a intrusioni incomprensibili. |
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