Isole SALOMONE

Storia

Furono scoperte nel 1568 da Hernando Gallego, che le chiamò così in onore del grande re. E per circa 200 anni rimasero nell’anonimato finché nel 1768 il navigatore francese Luigi Antonio de Bouganville le scoprì di nuovo. Da qui si iniziò una conoscenza più approfondita dell’arcipelago e poi con altre spedizioni del 1788 e del 1792 la conoscenza fu completata.
Si svilupparono con rapidità i commerci e le esportazioni dei prodotti locali, in particolare del cocco, dell’avorio, delle conchiglie e del legname.

La  maggior parte delle isole fu posta sotto il Protettorato britannico mentre le isole di Bouganville e di Buka furono assegnate, come “mandato” all’Australia.

Durante la seconda guerra mondiale in queste isole approdarono sia i giapponesi che gli americani. Nel 1942 si combatterono molte battaglie sia per terra che per mare. Una di queste battaglie, passata alla storia per l’eroismo profuso, fu quella di Guadalcanal del 15 novembre 1942. Gli americani, dopo aver superato i danni causati dai giapponesi nell’attacco improvviso di Pearl Harbor, riuscirono a debellare completamente  la forza aerea nipponica e la conquista delle isole Salomone fu completata nel novembre 1943.

Fino al 1973 le isole Salomone rimasero sotto il  Protettorato della Gran Bretagna, indi ottennero un governo parzialmente autonomo. Nel 1976 ebbero la piena autonomia e due anni dopo, nel 1978, l’indipendenza, nell’ambito del Commonwealth.
Le principali isole di Choiseul, Santa Isabel, Nuova Georgia, Malaita, San Cristobal, Guadalcanal, ed un gran numero di atolli corallini, formarono il nuovo stato indipendente.

Sull’isola di Guadalcanal, passata alla storia per una celeberrima battaglia fra giapponesi ed americani, si trova la capitale Honiara.

Le comunità indigene che la popolano, di ceppo melanesiano, sono talmente frammentate che nel paese si parlano circa ottanta dialetti.

Le prime elezioni politiche generali dell’agosto 1980 assegnarono la vittoria ad alcuni candidati indipendenti  e Primo Ministro fu eletto P. Kenilorea. Egli l’anno successivo ebbe la sfiducia in Parlamento quindi, esautorato, dovette lasciare la carica a S. Mamaloni, leader del Partito di Alleanza del Popolo.

Mamaloni pose subito in atto il decentramento del potere nei vari distretti e creò 5 ministeri provinciali. Poi, però, nel 1984 le elezioni riportarono al governo Kenilorea che abolì tutti gli istituti fondati da Mamaloni e si impegnò a fondo per il rafforzamento degli organi centrali del potere.

Nel 1989, poco prima delle altre elezioni, Mamaloni fece pervenire  una proposta di formare una Repubblica Federale e con questo programma vinse le elezioni.

Egli abbandonò subito la leadership del suo partito ed insediò un governo di coalizione, assegnando cariche anche ad esponenti dell’opposizione, tanto è vero che nominò Kenilorea agli Esteri. Il governo fu di “unità nazionale” e nel maggio 1993, nonostante il successo della politica di Mamaloni, il Parlamento elesse Primo Ministro l’indipendente F. Billy Hilly.

Sempre nei primi mesi del 1993 un passo avanti importante fu compiuto dalla diplomazia salomoniana. Era notevolmente migliorata la situazione dei rapporti con Papua Nuova Guinea, con la quale c’erano state, sin dagli anni ottanta, severe diatribe sulla questione dei confini marittimi. Le isole sono state accusate  pure di sovvenzionare i ribelli dell’Armata Rivoluzionaria di Bouganville.
 
Verso la fine del 1994 il governatore generale dovette intervenire per  cercare di risolvere una sopraggiunta crisi istituzionale. F. Billy Hilly fu esautorato e sostituito da S. Mamaloni, leader dell’opposizione, veterano del governo, in più occasioni  da lui presieduto.

Ancora una volta si ebbero scandali per  corruzione a carico di alcuni ministri del governo e Mamaloni si trovò al centro di durissime polemiche

Nell’agosto del 1997 ci furono nuove elezioni da cui scaturì un governo capeggiato da B. Ulufa’Alu, leader del Partito Liberale delle Isole Salomone. Entrarono nella formazione anche molti membri indipendenti.

Il primo provvedimento che il premier attuò fu una forte riduzione della spesa pubblica. Ma il suo governo non si poté considerare stabile e tranquillo perché nell’estate del 1999 tra l’isola di Guadalcanal e la provincia di  Malaita erano sorti contrasti e tensioni tali da richiedere persino l’intervento delle forze del Commonwealth.

A queste era stato assegnato il compito di disarmare un gruppo di ribelli che avevano costituito l’”Isatambu Freedom Fighters”, già conosciuti come Armata Rivoluzionaria di Guadalcanal, e riportare l’isola nell’ambito delle legali istituzioni. La presenza di queste forze a Guadalcanal, per questo motivo, fu procrastinata nel gennaio del 2000.