GUINEA

Storia

Le coste della Guinea cominciarono ad essere conosciute dagli europei soltanto  verso la metà del XIV secolo, per merito dei navigatori portoghesi, o di altri, sempre però al servizio del Portogallo. Il primo esploratore ad arrivare in zona fu Tristao Nunez nel 1446 in quella parte che poi fu la Guinea Francese. Poi arrivarono Alvaro Fernandes e Diogo Gomes. Ma le prime più esatte notizie si ebbero quando Alvise Cadamosto, navigatore veneziano, nel 1456 scoprì le Isole del Capo Verde e la costa che poi divenne Guinea Portoghese.

Ma la ricognizione della costa della Guinea continuò ad opera di molti altri esploratori famosi fra cui Diogo Cao, Mungo Park e l’americano Stanley, che poi si spinsero all’interno ed arrivarono ai grandi fiumi: Volta, Niger, Ogouè e Congo. Questi esploratori furono i maggiori artefici della compilazione delle carte geografiche dell’Africa giunte fino a noi.

All’inizio questa, che è una delle più pittoresche zone dell’Africa, fu chiamata “Rivieres du Sud” (Fiumi del Sud).  Nel 1634 il cardinale francese Richelieu incaricò delle esplorazioni la Compagnìa del Capo Verde, assegnandole dei privilegi. Altri privilegi furono dati da Luigi XIV, il re Sole, alla Compagnìa Senegal-Guinea ed altri ancora nel XVIII secolo ad altre Compagnìe per il successivo completamento dell’esplorazione.

Ma la vera conquista stabile della colonia si ebbe nella seconda metà del XIX secolo, durante il periodo del II° Impero, quando il generale Faidherbe studiò un progetto di penetrazione della zona che fu poi attuato parallelamente a quello del Senegal, attraverso missioni militari e lotte sanguinose, che alla fine premiarono la preponderanza delle forze francesi.

Ai tempi della Terza Repubblica Francese, l’opera militare iniziata dal generale  Faidherbe fu completata con l’annientamento delle forze ribelli, guidate dal capo barbarico e schiavista Sampry, che fino ad allora aveva portato scorrerìe in tutta la Guinea Orientale.

Nel 1890 i francesi fondarono la città di Konakry, sull’isola di Tumbo, collegata alla terraferma con una gettata artificiale.
Nel 1904 cedette le isole Los alla Francia e, quindi, anch’esse entrarono a far parte della Guinea francese.

L’opera di colonizzazione fu intensa e non si interruppe neppure col passaggio delle due guerre mondiali. Nel 1920, molti  territori completamente bonificati, permisero vaste coltivazioni di riso e di banane, con esportazioni a tariffe speciali praticate alla Francia. Dal 1947 al 1957 tutte le esportazioni si triplicarono. Nel 1952 il porto di Konakry assunse molta importanza perché da lì presero l’avvìo le esportazioni del ferro.

Nel 1956 a Konakry, capitale, sorse il Movimento Socialista Africano, guidato da Lamine Gueye. Il programma del Movimento era teso ad ottenere la revisione della Costituzione del 1946. Ed in particolare chiedeva: 1)-una Associazione della Francia e dei territori d’oltremare, in cui ci fossero uguali diritti e doveri per tutti i cittadini; 2)- un governo territoriale, responsabile davanti ad una Assemblea dotata di poteri legislativi.

Le elezioni del 31 marzo 1957 furono vinte dal Partito Democratico di Guinea, formatosi sotto la direzione di Sekou Tourè, il quale, insieme a L. Senghor, presidente  del Senegal, si fece carico di richiedere una Federazione degli otto territori dell’Africa Occidentale Francese, con un esecutivo a Dakar, unita in Confederazione alla Francia.

Quando nel 1958 il presidente C. De Gaulle propose invece la formazione di una Comunità franco-africana, Tourè indisse un referendum popolare per il 28 settembre e, con il favorevole risultato acquisito, il 2 ottobre, respingendo la proposta di De Gaulle, proclamò l’indipendenza. La Francia minacciò il ritiro non solo dei funzionari ma anche di tutte le sovvenzioni finanziarie; nonostante ciò 40 stati  riconobbero il libero stato della Guinea.

Il successivo 23 novembre Tourè compì il primo passo politico firmando col Ghana un accordo di unione quale primo nucleo degli  Stati Uniti dell’Africa Occidentale. E con questo accordo il Ghana provvide subito a dare dieci milioni di sterline alla Guinea e tutta l’assistenza tecnica ed amministrativa che si fosse resa necessaria.

Nel gennaio 1959 il governo di Parigi tornò sulle sue decisioni ed iniziò delle trattative con Konakry. Intanto Tourè, dall’ottobre al dicembre 1959, compì diversi viaggi: in Gran Bretagna, in Cecoslovacchia, nella Repubblica Federale di Germania, nell’Unione Sovietica e nel Marocco per stipulare accordi commerciali in modo da poter superare le difficoltà della prima fase di assestamento.

I paesi comunisti, in particolare l’Unione Sovietica, fornirono aiuti alla giovane repubblica di Guinea, la quale passò dal franco francese al franco guineano. Ma tra il 1962 ed il 1964 i rapporti con l’Unione Sovietica furono interrotti, con l’espulsione dell’ambasciatore Solod, reo di essere stato coinvolto in uno sciopero contro il governo. Invece si fortificò la collaborazione con la Cina popolare. Nel 1963 furono sistemate tutte le pendenze con la Francia, con la quale furono rotte le relazioni due anni dopo. Nello stesso anno subentrarono gli Stati Uniti negli aiuti finanziari alla Guinea.

Dopo la morte di De Gaulle furono ripresi i contatti con la Francia e con gli altri stati francofoni africani. Nel 1970 la Guinea  subì un attacco militare dall’estero, che causò gravi danni alle strutture governative e liberò dalle carceri molti militari portoghesi. Per questo il governo di Lisbona fu accusato dell’attacco, per cui un’ondata di arresti, con condanne a morte ed ergastoli, si abbattè sul paese.

Nel 1972 Sekou Tourè ordinò il rilascio di una parte dei detenuti, rinnovò le strutture del Partito di cui era rimasto Segretario Generale; offrì aiuti alla Guinea portoghese nella sua lotta di liberazione¸compì atti di distensione e di amicizia con gli altri stati dell’Africa Occidentale con i quali l’anno dopo entrò in contrasto riaprendo vecchie  polemiche.

Nel 1975 Tourè fu confermato per il terzo settennato alla presidenza della repubblica e l’anno dopo firmò la Convenzione di Lomè e ripristinò le relazioni con la Francia.

Tourè, dopo aver voluto a tutti i costi realizzare uno stato socialista, dovette riconoscere il fallimento dell’impresa. Ed allora nel 1978 diede il via ad un’ampia liberalizzazione dell’economia. Nell’XI Congresso del “Partito Democratico della Guinea” dichiarò formalmente abbandonato il socialismo; si riavvicinò alla Francia ed ai paesi moderati africani francofoni; solenizzò la riconciliazione con la Francia accogliendo a Konakry con tutti gli onori il presidente francese Giscard d’Estaing nel dicembre 1978 e ricambiando la visita a Parigi nel 1982. Tourè visitò anche molti paesi dell’Africa e del Medio Oriente, offrendosi mediatore nei conflitti interafricani.

Colpito da una crisi cardiaca morì il 26 marzo 1984 in un ospedale di Cleveland, nell’Ohio, durante un intervento. Ed il 3 aprile, mentre si stava organizzando la successione i militari, con un colpo di stato, deposero il presidente “ad interim” Lansana Beavogui ed assunsero il potere proclamando la Seconda Repubblica.

I due capi militari: il colonnello Lansana Contè ed il colonnello Diarra Traorè divennero rispettivamente Presidente della Repubblica e Capo del Governo. Essi aderirono immediatamente al Fondo Monetario Internazionale e concessero una più ampia liberalizzazione del sistema.

Nel dicembre 1984 Traorè fu deposto ed il 4 luglio 1985 tentò un colpo di stato che fallì, e nel dicembre dello stesso anno nel governo entrarono più civili che militari. Nell’aprile del 1986 si svolsero delle elezioni per portare il governo ai civili e su basi democratiche.

Nel dicembre 1990 fu promulgata la nuova Costituzione e con essa ebbe fine il governo monopartitico. Nel gennaio 1992 Lansana Contè fu costretto a dimettersi a seguito di reiterate proteste delle opposizioni che chiedevano da tempo la separazione del potere legislativo dall’esecutivo, e la convocazione di una Conferenza nazionale di tutte le forze politiche del paese. Ma ad alimentare i dissensi era stata anche la palese discriminazione che favoriva di gran lunga l'etnìa dei “Sussu”. A questa infatti, che era poi  quella di appartenenza di Contè, erano  sempre stati riservati i più prestigiosi incarichi statali e militari.

Per cercare di spegnere le tensioni, il governo anticipò allora alcune riforme politiche ed il multipartitismo fu applicato subito nelle elezioni presidenziali del dicembre 1993. I principali partiti nel frattempo formatisi erano: il “Partito dell’Unità e del Progresso”, di matrice militare al quale apparteneva Contè, e quelli di opposizione “Unione Popolare Guineana”, “Unione per la Nuova Repubblica” e “Partito per il Rinnovo ed il Progresso”.

Prevalse il partito di Contè e, di conseguenza, egli fu rieletto. Le successive elezioni del gennaio 1995 confermarono il predominio di quel partito. Tutto ciò tenne la politica sempre in uno stato precario tanto che nel 1996 si dovette sventare un altro colpo di stato dei militari. Contè decise allora di affidare  le due più alte cariche  governative a due civili: nel 1996 fu nominato un Primo Ministro; nel 1997  fu nominato un  Ministro degli Interni.

Nel  settembre del 1998 due partiti di opposizione si unificarono formando l’Unione per il Progresso ed il Rinnovamento, e questa portò alle presidenziali il proprio candidato, M. Bath, che fu sconfitto da Contè, ancora confermato presidente.
Per la politica estera la Guinea mantenne sempre  più stretti rapporti sia economici che militari con la Francia.