CIPRO

Storia

E’ la terza isola del Mediterraneo ed è la maggiore isola del Mediterraneo che appartiene all’Asia.

Nessun paese del bacino del Mediterraneo è tanto ricco di fiori come Cipro, perciò fin dai tempi più antichi, ed anche per il clima mite, fu chiamata “perla del Levante”.

Ma proprio il nome di Cipro sembra sia derivato dalle sue importanti miniere di rame, il quale ha il nome latino di “cuprum”.
Altra particolarità dell’isola sono i monti ricoperti di foreste. Alcune qualità del legname di Cipro erano richieste dagli Egiziani per fabbricare le loro navi. Nella battaglia di Azio, del 31 avanti Cristo, le navi di Cleopatra, che combatterono contro Ottaviano, erano costruite con legname che gli armatori romani avevano fatto venire dall’isola di Cipro.

Alcuni scavi compiuti nella parte vecchia della capitale Nicosia hanno messo in luce resti di costruzioni che risalgono ad oltre tremila anni avanti Cristo. E di quel periodo sembra che siano stati i primi abitanti dell’isola, di stirpe Frigia, cioè indo-europea, proveniente dall’Asia Minore. E’ stato accertato però che verso la metà del secondo millennio avanti Cristo l’isola era abitata da popolazioni greche.

Anche Cipro, come tutte le zone dell’Asia Minore, subì le conquiste straniere, così nel periodo avanti Cristo:
- nel 715 fu conquistata dagli Assiri;
- nel 535 fu occupata dagli Egiziani;
- nel 525 fu conquistata dai Persiani;
- nel 332 i Ciprioti fecero volontario atto di sottomissione ad Alessandro Magno, re di Macedonia (Grecia);
- nel 295 gli Egiziani tornarono ad occupare l’isola e vi rimasero fino all’arrivo dei Romani, e cioè fino all’anno 58 dopo Cristo;
- nel 47 dopo Cristo San Paolo e San Barnaba giunsero nell’isola per propagarvi la religione cristiana; dalla metà del secolo VII fino al 964 l’isola fu oggetto di conquista da parte di Arabi e Bizantini, che la presero e ripresero più volte;
- nel 1194 il re d’Inghilterra, Riccardo Cuor di Leone, cedette l’isola al feudatario Guido da Lusignano, dopo averla conquistata nel 1191. La dinastia dei Lusignano governò Cipro per circa 300 anni;
- nel 1488 fu occupata dai Veneziani;
- nel 1571 i Turchi si impadronirono dell’isola e vi spadroneggiarono per oltre tre secoli;
- nel 1878 Cipro fu conquistata dall’Inghilterra;
- nel 1950 la Chiesa ortodossa dell’isola indisse un referendum con il quale fu richiesto che l’isola fosse riunita alla Grecia;
- nel 1959 i governi inglese, greco e turco firmarono un accordo in base al quale Cipro, il 16 agosto 1960, divenne una Repubblica indipendente;
- nel 1961 Cipro divenne membro del Commonwealth britannico.

Ed il nuovo stato, indipendente sin dal 1960, non iniziò la sua vita in modo positivo poiché i due gruppi etnici, greco e turco, anziché collaborare e promuovere uno sviluppo parallelo, si ostacolarono continuamente.

Così il vice presidente turco Kutchuk impiegò largamente il diritto di veto su tutte le iniziative politiche e legislative prese dal presidente greco Makarios. Molti scontri armati si verificarono e la crisi divenne ancora più acuta quando Makarios il 30 novembre 1963 propose di emendare 13 punti della Costituzione. Fra questi l’abolizione del diritto di veto, l’integrazione delle forze armate e l’annullamento di tutte le organizzazioni miste esistenti nel paese. I turco-ciprioti si rifiutarono di accettare queste variazioni e così si verificarono scontri e massacri. Le Nazioni Unite inviarono nel 1964 i Caschi Blu con l’intento di ripristinare l’ordine. La presenza di queste forze delle Nazioni Unite che era stata prevista per tre mesi, nel 1965 era ancora viva. Poi un rappresentante speciale riuscì con la sua opera di mediazione ad evitare una guerra fra Grecia e Turchia.

La tregua fu breve. L’allora segretario di stato americano, Acheson, propose l’annessione di Cipro alla Grecia, ma con la concessione alla Turchia di una base militare e la proprietà dell’isola di Castelrosso.

Quando nel 1967 in Grecia prese il potere una dittatura militare, gli estremisti nazionalisti attaccarono molti villaggi turchi. Le Nazioni Unite furono ancora una volta costrette ad intervenire. Makarios, durante i negoziati di pace, fu accusato, nel 1972, di connivenza con i comunisti e quindi esautorato. L’isola fu invasa dalle milizie del colonnello Grivas, famoso per la lotta condotta a suo tempo contro gli inglesi, che applicarono un governo naturalmente tutto pro Grecia.

Il 15 luglio 1974 un colpo di stato mise fine a tutte le diatribe. Il capo di stato greco fuggì a Londra e lo sostituì il giornalista Nicos Sampson.

Questo cambio al vertice, lungi dal rafforzare il regime militare, lo travolse e distrusse. Makarios ritornò a Nicosia ma i turchi-ciprioti non riconobbero la suddivisione dell’isola precedentemente offerta. E le Nazioni Unite, attraverso il segretario generale del momento, l’austriaco Waldheim, ritornarono a contrattare a Vienna il futuro dell’isola. Nel 1976 la questione era ancora irrisolta e si ebbero le elezioni, in duplice copia.

Come presidente dell’Assemblea nazionale greca fu eletto un uomo di Makarios, e leader del Partito Democratico, S. Kiprianù; e presidente dello stato federale turco, proclamato nel 1975, fu R. Denktas, fondatore del Partito di Unità Nazionale Turco-cipriota.

I colloqui distensivi furono ripresi sotto l’egida delle Nazioni Unite.

Nel febbraio 1977 fu raggiunto un primo accordo fra i due capi ma poi, alla morte di Makarios, avvenuta il 3 luglio 1977, continuò la trattativa Kyprianù. Nel maggio 1979 un secondo accordo stabilì che tra le due comunità ci sarebbero stati negoziati diretti e poi sarebbe stata creata una repubblica federale bi-comunale, con due zone amministrative separate. Le trattative continuarono fino al 1981:vennero fatte molte concessioni, prima fra tutte, da parte turco-cipriota, di ridurre il territorio occupato in modo da consentire ai profughi greco-ciprioti di rientrare nelle loro zone di origine.

Ma non tutte le questioni dibattute trovarono soluzione. Quella più importante, cioè l’assetto istituzionale della repubblica, fu molto dibattuta ma non poté essere sistemata perché, dopo il colpo di stato del 1980 in Turchia, il 18 ottobre 1981 al potere in Grecia era arrivato il socialista A. Papandreu. I due nuovi capi si irrigidirono sulle loro posizioni ed allora i turco-ciprioti, nelle zone da loro occupate, decretarono unilateralmente la Repubblica Turca di Cipro del Nord, il 15 novembre 1983.Questa nuova Repubblica fu riconosciuta solo dalla Turchia. Tutte le organizzazioni internazionali condannarono il fatto come una manifesta violazione dei diritti internazionali.

Nuovi colloqui furono intrapresi da Kyprianù e Denktas, che durarono fino alla metà del 1984, ma non portarono ad alcuna soluzione.

Nelle elezioni presidenziali del 22 febbraio 1988 venne eletto l’indipendente G. Vassiliu, appoggiato dal Partito Comunista. Egli, sotto l’auspicio del segretario generale delle Nazioni Unite, riprese i colloqui con Denktas. Questi, insistendo sulla creazione di due stati separati, portò ad un nuovo blocco delle trattative.

Nel maggio 1990 i turco-ciprioti rafforzarono la loro presenza nell’Assemblea legislativa con la conquista di 35 seggi su 50, mentre le elezioni politiche del maggio 1991,nella zona greco-cipriota videro la conferma del partito conservatore; il Partito comunista risultò il secondo con il 30,6% dei voti.

A partire dal 1990, però, il potere centrale cipriota aveva avanzato la richiesta per l’ingresso nella Comunità Economica Europea. La autoproclamata repubblica turca, nel timore di dover rinunciare ai suoi commerci, in quanto non riconosciuta in campo internazionale, propose una riunificazione alla Turchia.

Parallelamente si verificò un irrigidimento delle posizioni greco-cipriote. Il presidente conservatore G. Klerides, eletto nel 1993, rafforzò i legami dell’isola con la Grecia, specialmente in materia di sicurezza militare, nel giugno 1994, poi applicò un regime economico di austerità per creare i presupposti di un ingresso alla Comunità Economica Europea. E l’aver raggiunto, nel luglio 1994, una deliberazione dalla Corte di Giustizia Europea, che stabiliva l’isolamento commerciale della zona turco-cipriota, fu un notevole successo per la diplomazia di Klerides.

Nell’agosto 1995 ripresero i colloqui fra le due comunità con la mediazione degli Stati Uniti; ma anche questa volta senza nulla di fatto.

Nell’estate 1996 si registrarono scontri di frontiera; nel 1997 Cipro comperò dalla Russia alcuni missili terra-aria; nello stesso anno l’Unione Europea aprì con Cipro i negoziati per l’ingresso dell’isola nell’Unione.

Nel febbraio 1998 le elezioni presidenziali confermarono Klerides alla carica di Presidente della Repubblica.