CAMBOGIA

Storia

Diciannove secoli fa sbarcarono sulle coste della Cambogia dei guerrieri colonizzatori, i Cam. Furono loro che chiamarono il paese “Terra dei Cam”. Si diceva che quando  comparvero loro scomparve la fame. Infatti, dissodarono i campi incolti e ne ebbero abbondanti raccolti. Occuparono tutto il paese e lo civilizzarono.

La popolazione attuale è composta dai discendenti degli antichi Khmer, i quali si affermarono nella Cambogia sin  dal V secolo dopo Cristo. Essi subirono prima l’influenza indiana del brahamanesino e, nel X secolo dopo Cristo, quella del buddismo, che rimase per sempre la religione ufficiale.

Dal X al XII secolo estesero il loro territorio con le conquiste fino al rivale  Regno di Champa (Cocincina), ebbero una grande potenza politica e fondarono la città di Angkor i cui resti, giunti fino a noi, testimoniano la grande arte architettonica Khmera. Nel XIII secolo cominciò la decadenza, dovuta alle lotte interne, sempre per raggiungere il potere. Bisognò arrivare al XVII secolo per l’inizio dell’influenza europea nel paese.

Arrivarono prima i portoghesi, poi gli olandesi ma il massimo si raggiunse con l’arrivo dei francesi. La Francia pilotò abilmente le questioni fra il Siam e l’Annam, che lottavano per il dominio sulla Cambogia, e così riuscì a convincere il re Norodon a concludere il trattato dell’11 agosto 1863 col quale la Cambogia fu messa sotto il protettorato francese.

Con un altro trattato, quello del 25 luglio 1867 il Siam, a sua volta, rinunciava al vassallaggio della Cambogia ma tratteneva per sé le provincie di Battambang e di Angkor. Nel marzo del 1907 il Siam poi cedette alla Francia i territori di Battambang e di Siemreap.

Il re Monivong salì al trono nel 1928, assistito da un Consiglio dei Ministri  per dirigere l’amministrazione indigena. Un residente francese, alle dipendenze del governatore generale dell’Indocina, rappresentava il re nel governo francese.

Il paese venne diviso in 13 circoscrizioni, ciascuna gestita da un residente  francese e da un governatore indigeno, assistiti da un mandarino, per amministrare la giustizia.

Nel 1908 fu creato il Comune, con relativo sindaco. Nel paese, accanto alle scuole primarie sorsero quelle industriali pratiche e quelle d’arte. L’insegnamento tradizionale fu gestito dai bonzi.

Nel corso della seconda guerra mondiale la Francia fu costretta a cedere parte della Cambogia alla Thailandia. Lo fece col trattato di Tokio del maggio 1941.

Come per il Laos, anche per la Cambogia si verificò il ritorno alla base di tutti i territori perduti in precedenza. Nel dicembre del 1957 la Cambogia fu proclamata stato indipendente  nell’orbita dell’Unione Francese. La Francia, nel maggio 1953, aveva riconosciuto a Norodom, re di Cambogia, la sovranità militare, giudiziaria ed economica.

Il primo Parlamento cambogiano non si dimostrò all’altezza della situazione ed allora il re Norodom Sihanouk lo sciolse e lo sostituì con una Assemblea Consultiva.

A seguito della guerra combattuta dalla Francia in Indocina, si ebbero in Cambogia preoccupanti attività  svolte da parecchi gruppi di ribelli cambogiani, in unione alle truppe irregolari indocinesi, i Vietminh, penetrati nel paese. Fu necessario l’intervento di Ginevra ed il 2 ottobre 1955 sia le truppe francesi che i vietminh dovettero lasciare libero il territorio cambogiano.

Ma il precedente 2 marzo 1955 il re Sihanouk aveva abdicato in favore del padre Norodom Suramarit; poi nel settembre si era presentato alle elezioni alla testa della Comunità Socialista Popolare ottenendo tutti i 91 seggi disponibili dell’Assemblea Consultiva. Appena insediatasi questa Assemblea, si approvò subito un emendamento alla Costituzione, per cui lo “Stato autonomo appartenente all’Unione Francese come associato”, passava ad essere uno  “Stato Indipendente e Sovrano”. Nel gennaio 1956 fu promulgata una nuova Costituzione che stabiliva:
- istituzione di Assemblee regionali,
- creazione di una Camera Alta o Consiglio del Regno;
- suffragio alle donne;
- limitazione della lingua francese (o di qualsiasi altra lingua straniera) ai soli usi diplomatici, amministrativi e tecnici.

Nel marzo 1958 le nuove elezioni riassegnarono la maggioranza assoluta all’Assemblea del partito di Sihanouk. Nell’aprile del 1960, con la morte del re Norodom Suramarit, i poteri reali passarono ad un Consiglio di Reggenza. Nel giugno successivo fu indetto  un referendum e Sihanouk assunse la carica di Capo dello Stato mentre la monarchia, impersonata dalla regina madre, rimaneva in piedi.Sihanouk governò con l’appoggio del “Sengkum”, una sorta di Comunità Popolare Socialista, non comunista, e proclamò la neutralità cambogiana. L’opposizione fu extra-parlamentare ed appoggiata dai comunisti “Khmer-Issarak”. Così anche in Cambogia si venne a creare una situazione di dualismo nel governo. Il nuovo regime, di netto stampo filoamericano, si oppose alle simpatie filocinesi assunte nel frattempo da Sihanouk, il quale annunciò la  formazione di un governo di Unione Nazionale che fu subito riconosciuto da Pechino, e più tardi anche da Mosca.

Gli Stati Uniti inviarono forze in gran quantità per contrastare i Khmer Rossi, impadronitisi del governo, e dopo varie vicissitudini, nel gennaio 1975 questi, con l’aiuto dei nord-vietnamiti, furono i padroni del paese. Nel 1976 Sihanouk si dimise da capo dello stato e la Presidenza fu assunta dal Ministro della Difesa Kieu Sampham e, capo del governo, fu Pol Pot. Questi, dopo pochi mesi, e per ragioni sconosciute, fu allontanato dal governo e dal paese, ma ritornò nel 1977 sulla scena politica ed in occasione di una visita ufficiale nella Repubblica Popolare Cinese, fu riconosciuto leader indiscusso, con   pieni poteri nella vita politica del paese.

Nacque un periodo di lotte e di confusione in tutta la Cambogia, dove ormai i Khmer Rossi spadroneggiavano. Essi instaurarono un durissimo regime verso le popolazioni e lo chiamarono “rivoluzione sociale radicale”, a tutti i livelli. Molti abitanti delle città, vessati in tutti i modi, furono costretti ad abbandonare le loro case e a trasferirsi nelle campagne, dove dovettero lavorare in un regime molto somigliante ai lavori forzati.

La politica economica dei Khmer Rossi prevedeva la priorità dell’agricoltura, che però veniva praticata manualmente, con la esclusione di qualsiasi mezzo moderno occidentale. I contadini non ebbero nemmeno il possesso degli attrezzi da lavoro. Tutto faceva capo alle cooperative statali, dove la cucina era gestita da un gruppo lavorativo ed anche il dormire era in comunità. E bisognò osservare strettamente tutte le regole, pena gravissime repressioni.

Con questo sistema la situazione economica andò sempre più peggiorando ed in breve la sottoalimentazione portò ad uno spaventoso genocidio. Milioni di persone morirono.

Nel frattempo la politica estera, del tutto avventurista, provocò lo scioglimento delle relazioni col Vietnam che, nel dicembre 1977, invase la Cambogia. E quando le truppe vietnamite arrivarono a pochi chilometri dalla capitale, le ostilità cessarono ed Hanoi propose un negoziato. Intanto, sotto protezione vietnamita, si era andato creando il “Fronte Unito di Salvezza Nazionale del Kampuchea”, che invitava la popolazione a ribellarsi a Pol Pot, per creare una Cambogia indipendente e democratica. E nel gennaio 1979 i guerriglieri del Fronte, insieme a truppe vietnamite, riuscirono finalmente a spezzare il regime di Pol Pot. Instaurarono quindi un governo filo-vietnamita, con a capo Heng Samrin, che fu riconosciuto solo dai paesi socialisti.

Altri avvenimenti si alternarono ma, alla fine, nel luglio 1982, si compì un primo importante passo verso la soluzione di tutti i problemi. In campo diplomatico ci furono  negoziati cino-sovietici che portarono al ritiro delle truppe vietnamite da tutto  il territorio cambogiano e nel 1990 furono accettate le proposte di pace dell’Australia, note sotto il nome di “Piano Evans”, furono confermate con l’accordo di Parigi del 1991 e si stabilì che per il 1992/93 si sarebbero tenute libere elezioni. Nel frattempo, il processo di transizione fu sotto il controllo diretto delle Nazioni Unite.

Le elezioni del maggio 1993 furono vinte di misura dal Fronte Unito Nazionale capeggiato dal principe Sihanouk. Ma furono contestate, e per evitare un movimento secessionista, si venne a costituire un governo formato da Sihanouk sul trono e da un co-premierato in cui il “primo” premier fu  Ranariddh ed il “secondo” premier fu Hun Senn. Ambedue presero la carica  nell’ottobre 1993 e subito fu promulgata la Costituzione che stabilì essere la Cambogia una monarchia costituzionale e una “democrazia libera e multipartitica”.

Le tendenze politiche opposte dei due premier determinarono il caos politico ed in questo caos ritornò in piedi la questione dei Khmer Rossi, che occupò tutto il 1994.

Intanto, nel 1995, veniva esautorato dal suo incarico il Ministro delle Finanze, Sam Rainsy, che stava predicando da tempo la liberalizzazione dell’economia nell’ambito del Fondo Monetario Internazionale.

Nel novembre 1995 si costituì una nuova formazione politica che si chiamò “Partito della Nazione Khmer”, fondato dallo stesso Rainsy, che rese di dominio pubblico il suo programma basato sulla pace, la giustizia sociale e la protezione del patrimonio forestale.

Poi si verificò una scissione nei Khmer Rossi ed i dissidenti nel 1997 arrestarono Pol Pot, lo processarono e lo confinarono in Thailandia dove morì nel 1998.

Gravi disordini nel 1998 disturbarono le elezioni che, comunque, vennero vinte con larga maggioranza dal Partito Popolare Cambogiano. Terza forza risultò il partito fondato da Sam Rainsy.