Mal di Montagna (ad uso del medico)
Nel mondo oltre 25 milioni di persone vivono ad
altitudini superiori ai 3000 metri sviluppando un aumento dei globuli rossi
nel sangue (Policitemia appropriata) che rappresenta un meccanismo di
adattamento alla quota ma che, con il passare del tempo, può causare la malattia nota
come Mal di montagna cronico (Malattia di Monge) caratterizzata
da cianosi, cefalea e torpore mentale che
può risolversi con la discesa al livello del mare. Questo è
il motivo per cui nella capitale più alta del mondo, La Paz
(Bolivia), situata in una conca ad una altezza media di 3600 metri
e che si estende per circa 1000 metri di dislivello, i quartieri ricchi
si trovano in basso e le bidonville in alto.
Meccanismi fisiopatologici
Il Mal di montagna acuto (Acute Mountain Sickness
,AMS), può invece verificarsi quando si raggiungono quote
superiori ai 2500 metri senza periodi di acclimatazione.
Con l’aumento dell’altitudine la percentuale di
Ossigeno dell’aria rimane invariata ma diminuisce la pressione parziale,
ad una altitudine di 5500 metri essa è circa la metà di quella
presente a livello del mare. L’ipossia stimola l’iperventilazione
causa di alcalosi respiratoria che danneggia la "pompa del Sodio" con accumulo
di Sodio e di acqua all’interno delle cellule la cui imbibizione è
il meccanismo fisiopatologico del mal di montagna assieme alla produzione
di mediatori (prostaglandine, acido arachidonico, trombossano) prodotti
dallo stiramento delle arteriole polmonari. Questi meccanismi aumentano
la pressione e la permeabilità nella circolazione polmonare ed il
flusso ematico nella circolazione cerebrale determinando l’Edema Polmonare
e l’Edema cerebrale da alta quota.
Sintomatologia
I sintomi lievi del mal di montagna sono polipnea,
astenia, cardiopalmo, nausea, vomito, insonnia, essi si risolvono solitamente
in pochi giorni, lo sforzo e la disidratazione possono invece aggravarli.
L’Edema polmonare da alta quota si manifesta con dispnea, espettorazione
ematica, cianosi e tachicardia, compaiono poi rantoli delle prime vie aeree;
l’Edema cerebrale compare con torpore mentale, atassia
(impossibilità a camminare correttamente) e coma. Altre manifestazioni
del mal di quota acuto sono: emorragie retiniche, edemi, tromboflebiti.
Questi sintomi possono naturalmente essere molto sfumati e fugaci così
come possono essere gravi e comparire contemporaneamente. La loro comparsa
si verifica quando si raggiungono quote superiori ai 3000 metri, i bambini
e le donne in fase premestruale sono più vulnerabili anche se esiste
una predisposizione individuale.
Profilassi
Una ascensione graduale a quote superiori ai 3000
metri è la migliore precauzione da prendere ("not to go too high
too fast"); altre raccomandazioni sono di bere più del solito per
conservare una buona idratazione che la polipnea tende a compromettere,
di fare pasti ricchi di carboidrati e di evitare l’assunzione di alcool.
I farmaci che possono aiutare a prevenire le manifestazioni del mal di
quota sono l’acetazolamide, un inibitore dell’anidrasi carbonica (Diamox
® compresse da 250 mg.) al dosaggio di ½ compressa due
volte al giorno per la durata dell’ascensione attenua l’alcalosi riducendo
la conseguente iperventilazione senza aumentare la diuresi e l’aspirina
che attenua il rilascio di prostaglandine e trombossano.
Trattamento
Quando si presentano i sintomi del mal di quota
è bene osservare il riposo, se i sintomi peggiorano discendere immediatamente di
oltre 500 metri di quota, nel caso poi di comparsa di edema polmonare
fare uso di acetazolamide al dosaggio di 250 mg. quattro volte al giorno e/o furosemide (Lasix®
fiale) per via intramuscolare od endovenosa,
qualora si presenti invece edema cerebrale usare desametazone al dosaggio
di 8 mg. endovena per quattro volte al giorno (Decadron® fiale 8 mg.) e Lasix® fiale
intramuscolo o endovena.